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Le luci anulari sono state inventate nel 1952 dal fisico e ingegnere statunitense Lester A. Dine. L’obiettivo iniziale di Dine era quello di creare una fonte di luce per applicazioni mediche, in particolare per la chirurgia oftalmica, che richiedeva una luce uniforme e priva di ombre per illuminare la zona degli occhi durante le procedure chirurgiche.

La sua invenzione, conosciuta come “Dine’s Invention,” era costituita da una lampadina circolare inserita in un tubo trasparente e progettata per circondare l’obiettivo dell’endoscopio, fornendo così una luce diffusa e uniforme per l’osservazione e l’intervento chirurgico.

Con il tempo, le luci anulari si sono evolute e sono state adottate in una varietà di settori, tra cui la fotografia generica dove davano si un risultato accettabile ma non certo professionale. Di fatto nessun professionista si metterebbe mai a scattare foto posionandosi al centro dell’anello dove potrebbe solo ottenere una luce uniforme e senza ombre per riprese ravvicinate. La loro capacità di creare una luce uniforme ha reso le luci anulari popolari anche in campo cosmetico e nelle riprese video, ma isi dovrebbe mantenere il loro ruolo nella medicina, in particolare nella chirurgia oftalmica.

Le luci anulari risolvono vari problemi in diverse applicazioni, ma non sono certo la scelta migliore. Sono nate dare dei risultati discreti accessibili a tutti. Un po’ come il colore che si può trovare al supermercato. Ecco alcune delle situazioni in cui le luci anulari sono utili:

Illuminazione uniforme e priva di ombre: Le luci anulari forniscono una luce uniforme e senza ombre, il che le rende ideali per applicazioni mediche come la chirurgia oftalmica, dove è essenziale avere una visibilità chiara e priva di ombre nella zona degli occhi, ma non per fotografare i capelli.

In fotografia e riprese video, questa uniformità è utile per ritratti ravvicinati e per ottenere una luce omogenea sul soggetto a scapito di una tridimensionalità dell’immagine.

Dettagli nei ritratti: Le luci anulari possono aiutare a evidenziare i dettagli del viso in ritratti, come i lineamenti, gli occhi e la pelle. Questo le rende popolari tra i fotografi e gli artisti del trucco che desiderano ottenere particolari come labbra e occhi nitidi e ben illuminati.

Effetti particolari: Le luci anulari possono creare un effetto circolare negli occhi dei soggetti, noto come “catchlight”.

Riprese video e streaming: Le luci anulari sono spesso utilizzate per riprese video, compresi tutorial, vlogging e streaming. Forniscono una luce uniforme e senza ombre per garantire che il soggetto sia si ben illuminato in video, ma nessun professionista si affiderebbe a loro come luce principale e ancor di più nessuno si metterebbe a fare una ripresa dal centro del led a meno che non ci siano delle necessità particolari.

E’ importante notare che, sebbene le luci anulari siano estremamente versatili, ci sono situazioni in cui potrebbero non essere la scelta ideale, come la fotografia dei capelli o quando si desidera un’illuminazione più direzionale per creare ombre accentuate e tridimensionalità. In questi casi, altre fonti di illuminazione possono essere preferibili.

Il sito della rivista Digiatal Camera World offre un poster gratuito su cui sono illustrati 24 schemi luci con foto di esempio. Possiamo trovare diversi esempi di illuminazione in stile “Rembrant” realizzati utilizzando varie tipoligie di diffusori, illuminazione loop, butterfly, high key, ecc. Si tratta di un bel poster ricco di informazione che vi mettiamo qui sotto e come vedete non compare mai il ring led, ma piuttosto un Pannello LED circolare

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Le luci anulari possono essere una scelta per il ritratto solo in determinate situazioni, ma ci sono alcune ragioni per cui potrebbero non essere la scelta migliore rispetto a softbox o pannelli diffusori in molte circostanze:

Effetto di luce piatta: Le luci anulari creano una luce uniforme e piatta sul soggetto, eliminando gran parte delle ombre. Questo può essere utile per alcuni stili di ritratto, ma spesso manca della profondità e della tridimensionalità che possono essere ottenute con l’uso di softbox o pannelli diffusori che consentono di controllare meglio la direzione e l’intensità della luce.

Mancanza di ombre creative: Le ombre possono essere un elemento importante nella creazione di ritratti interessanti. Le luci anulari tendono a eliminare le ombre, il che può far perdere parte della dimensione e dell’atmosfera desiderate in una foto. I softbox o i pannelli diffusori consentono di creare ombre più morbide e controllate.

Riflessi negli occhi: Anche se molte persone apprezzano l’effetto di “catchlight” negli occhi creato da una luce anulare, ci sono momenti in cui potrebbe risultare eccessivo o indesiderato. Le luci anulari spesso generano riflessi circolari molto evidenti negli occhi dei soggetti, il che può distogliere l’attenzione dall’espressione del soggetto.

Controllo della luce: Le luci anulari offrono limitato controllo sulla direzione e l’intensità della luce. I softbox e i pannelli diffusori consentono di modellare la luce in modo più preciso, regolare l’angolo e l’intensità, e creare effetti di luce più sfumati e variabili.

In generale, le luci anulari possono essere utili per certi tipi di ritratto, come selfie o situazioni in cui è richiesta una luce molto uniforme e priva di ombre, ma quando si desidera un maggiore controllo sulla luce e si cercano effetti di illuminazione più creativi e sfumati, i softbox e i pannelli diffusori sono spesso una scelta più versatile e adattabile. La scelta tra i diversi tipi di illuminazione dipende dall’effetto desiderato e dalle esigenze specifiche della situazione fotografica.

 

Il consiglio se avete già acquistato un led? Mettetevi di fianco alla luce non dentro e usate un pannello bianco (va benissimo uno di polistirolo)  per schiarire le ombre

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