Continua a far discutere l’uso dei trattamenti stiranti alla cheratina e dopo le dichiarazioni di Unipro, oggi CNA Benessere Sanità ci ha inviato questo comunicato stampa con l’intervista andata in onda ieri su Radio Latte e Miele alla dottoressa Bianca Maria Piraccini dell’Università di Bologna.
In allegato per vostra opportuna conoscenza il comunicato stampa relativo all’intervista rilasciata a Mariasandra Aicardi di Radio Lattemiele dalla dottoressa Bianca Maria Piraccini (Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Bologna) nel corso della trasmissione Tutti a posto andato in onda il 9 maggio 2011.
CHERATINA O FORMALDEIDE?…NON AVVELENIAMOCI PER AVERE I CAPELLI LISCI!
È sempre più diffuso anche in Italia il trattamento cosiddetto ‘alla cheratina’ per rendere i capelli lisci e togliere il crespo per 2-3 mesi. Il trattamento è molto gradito dalle donne che ne accettano l’elevato costo , dai 100 ai 400 euro, ignare di esporsi a seri rischi per la salute e per i capelli. Lo stesso dicasi per i parrucchieri, che si fidano del nome e dell’etichetta del prodotto e non immaginano a cosa sono esposti.
“Il trattamento, nato circa sei anni fa in Brasile e dove da tempo ormai è vietato per le conseguenze dannose, è in realtà a base di formaldeide ad alte concentrazioni, ed è quindi molto pericoloso per la salute di chi ci si sottopone, ma soprattutto del parrucchiere che lo effettua” dichiara ai microfoni di Radio Lattemiele la dermatologa Bianca Maria Piraccini, Coordinatore del Gruppo SIDeMaST di Tricologia, intervistata da Mariasandra Aicardi nel corso della trasmissione “Tutti a posto”, in onda il 9 maggio.
Alla domanda “Come si riconosce la tecnologia lisciante a base di formaldeide?” la dottoressa Piraccini risponde:”Quale che sia il nome del prodotto ‘lisciante’, si può riconoscere il trattamento a base di formaldeide per la procedura effettuata, che consta sempre degli stessi passaggi dal parrucchiere (applicazione ciocca per ciocca e stiratura a piastra), e poi, una volta a casa, per 3-4 giorni i capelli non si possono lavare, né esporre ad ambiente umido né acconciare con fermacapelli o elastici” continua la dottoressa Piraccini “Anche se dopo il trattamento lisciante i capelli sono morbidi, lucidi, e facilmente pettinabili, l’applicazione di formaldeide determina una rottura dei ponti chimici che legano le proteine dei capelli fra loro, e a lungo termine il capello si rovina, divenendo più fragile e opaco”.
Quanto ai rischi associati all’esposizione ad alte concentrazioni di formaldeide, si va dall’irritazione agli occhi e alle vie respiratorie ai danni alla cute del cuoio capelluto, con sintomi cutanei a volte associati a caduta dei capelli. Per gli operatori, oltre alle irritazioni c’è il rischio di sensibilizzazione allergica da contatto, fino allo sviluppo nel tempo di leucemia mieloide e carcinoma del naso-faringe, poiché la formaldeide è considerata una causa provata di tumori maligni nell’uomo.
Proibito anche negli USA , in Canada e i molti Stati Europei, il trattamento lisciante oggi vive un suo boom in Italia favorito dalla scarsa informazione dei parrucchieri e delle loro clienti, nonostante Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) abbia espresso già un anno fa preoccupazione per la diffusione tra gli acconciatori professionali di prodotti per la stiratura dei capelli contenenti formaldeide a livelli superiori a quelli previsti dalla normativa europea e italiana sui prodotti cosmetici, e sia stata prontamente attivata la procedura Rapex, il sistema di allerta rapida europea sui prodotti pericolosi, e il Ministero della Salute sia intervenuto sulle imprese italiane responsabili della distribuzione in Italia, intimando loro il ritiro cautelativo dei prodotti incriminati, in attesa dei necessari accertamenti per verificare la conformità alla normativa vigente per quanto riguarda il contenuto di formaldeide libera o rilasciata.
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