Bulle Hair: l’anomalia dei capelli caratterizzata da formazioni di cavità piene d’aria all’interno del fusto del capello, solitamente a causa di danni da calore. Tradizionalmente, le bubble hair “bolle nei capelli” vengono diagnosticati mediante la visualizzazione di bolle caratteristiche al microscopio ottico.
Le Bubble Hair sono legate a trattamenti cosmetici eccessivi, in particolare all’esposizione prolungata dei capelli umidi alle alte temperature (> 125 C°) di phon o piastre, e si riscontra tipicamente nelle donne.
Aurora Alessandrini, Michela Starace, Francesca Bruni, Bianca Maria Piraccini dell’Università di Bologna hanno pubblicato un’interessantissimo articolo (CLICCA QUI PER VERSIONE ORIGINALE) basato sulla loro ricerca dove vi mettiamo qui sotto il riassunto in italiano
“Abbiamo cercato di rivedere i rapporti clinici che valutano il profilo del paziente, l’uso dell’imaging diagnostico e le opzioni di trattamento per la deformità dei capelli a bolle.
Nel febbraio 2021 è stata eseguita una ricerca sistematica su PubMed utilizzando varie parole chiave. I titoli e gli abstract sono stati vagliati, portando alla selezione di 11 case report o serie.
La maggior parte dei pazienti erano donne caucasiche di mezza età che avevano utilizzato in modo improprio piastra e phon sui capelli
La visualizzazione al microscopio ottico delle caratteristiche cavità del fusto del capello è stata utilizzata per la diagnosi delle bubble hair nei rapporti pubblicati prima del 2012. La diagnosi mediante tricoscopia è stata utilizzata nei rapporti più recenti. I risultati supportano l’uso della tricoscopia come metodo conveniente e non invasivo per diagnosticare la deformità dei capelli a bolle.”
Nell’articolo si parla del rischio che si corre quando si vogliono asciugare i capelli bagnati in modo veloce, e quindi usando piastra e phon con la spazzola prima che questi siano completamente asciutti.
Quando è bagnata, la fibra capillare può espandersi anche del 30% di diametro e trattiene l’acqua all’interno della sua struttura, con conseguente formazione di bolle in espansione all’interno della fibra.
Sottoporsi a trattamenti chimici i capelli già danneggiati dalle bubble hair porta spesso allo spezzarsi dello stelo.
Le bubble hair possono presentarsi come un’area circoscritta di capelli spezzati che non crescono. Soprattutto quando c’è uno storico di frequenti pratiche cosmetiche o termiche sui capelli bisogna interromperle e prestare molta attenzione.”
Trattamenti cosmetici per capelli come piastre, phon, liscianti e schiarenti possono scindere i legami disolfuro e possono causare danni alle cuticole se fatti in modo errato.
Questo non vuol dire che piastra, phon o trattamenti chimici siano da evitare sempre, ma che non bisogna sottovalutarli soprattutto a capelli bagnati. Non esistono prodotti che rovinano i capelli, ma esistono i modi impropri di usarli al di fuori di regole ben precise che dobbiamo conoscere.
La perdita di lipidi sulla superficie dei capelli durante i trattamenti chimici può portare alla perdita di coesione tra le cellule della cuticola e quindi la riduzione dei livelli di cisteina, la quale è correlata a una maggiore suscettibilità all’invecchiamento e alla fragilità dei capelli.
Per una corretta diagnosi in casi di fragilità dei capelli, la diagnosi consigliata deve essere fatta con la tricoscopia.”
La tricoscopia è un esame non invasivo e indolore usata in dermatologia per lo studio delle patologie del capello. Spesso viene effettuato insieme alla dermatoscopia che permette lo studio delle patologie del cuoio capelluto.
Sulla superficie del cuoio capelluto del paziente viene appoggiato un particolare microscopio digitale che ingrandisce, registra e rileva:
– struttura e dimensione dei capelli
– circolazione sanguigna al follicolo
– anomalie
La registrazione dei dati permette di confrontare i risultati nelle visite successive e quindi valutare l’efficacia delle terapie e l’evoluzione della patologia.